L’Alleanza delle Cooperative ha pubblicato la decima indagine congiunturale sull’andamento delle coop italiane nell’ultimo quadrimestre del 2016.
I risultati del rapporto non sono particolarmente positivi, anche se emergono alcune tendenze incoraggianti. Una su tutte riguarda i processi di aggregazione.
Cooperare significa affrontare insieme i rischi impliciti nello stare sul mercato.
Durante i periodi di crisi è ancora più importante aggregarsi e condividere risorse ed energie per sopperire alla debolezza della domanda interna e alle difficoltà nel trovare finanziamenti. Lo hanno capito tanti cooperatori.
Secondo la congiunturale dell’Alleanza, nel primo quadrimestre del 2017 una cooperativa su dieci si è posta come obiettivo quello di dare vita ad aggregazioni, in particolare attraverso processi di fusione, alleanze strategiche o tramite l’adesione a forme organizzative allargate.
L’aggregazione è dunque la chiave combattere la crisi, tagliare i costi ed innovare i modelli organizzativi. La costituzione di un’unica organizzazione di rappresentanza delle cooperative è solo dei tanti esempi che potremmo fare.
Un altro dato positivo viene dall’occupazione. Il 62% delle cooperative ha mantenuto stabili i livelli occupazionali nell’ultimo quadrimestre dell’anno, mentre il 24% ha aumentato il numero degli addetti ed il 14% ha ridotto il personale. Ci sono, in particolare, tre settori che mostrano un andamento positivo: cooperazione sociale, agroalimentare e servizi. Continua, invece, il momento nero del manifatturiero e delle costruzioni; male anche distribuzione e pesca.
In generale l’indagine congiunturale dell’Alleanza delle Cooperative segnala una sostanziale stabilità all’interno dell’universo cooperativo. Per sette cooperative su dieci, ad esempio, la domanda rimane stabile; discorso simile per il fatturato, rimasto invariato per il 50% delle coop intervistate.
Non migliorano i tempi di pagamento della pubblica amministrazione: 7 coop su dieci segnalano una situazione invariata su questo fronte, per il 13% c’è stato addirittura un peggioramento.
Le cause di questo periodo difficile derivano, secondo il 50% delle coop, dalla stazionarietà della domanda, mentre il 18% soffre soprattutto la concorrenza sleale di altre imprese come le cooperative spurie.
Le previsione per l’inizio del 2017 non sono incoraggianti. Il 72% delle cooperative, infatti, non prevede significative correzioni al rialzo per l’economia italiana per i prossimi mesi, con un andamento negativo per tutti i settori fatta eccezione per i servizi.
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