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Come cambia il regime dei voucher

27 Settembre 20163 min read

Nel 2015 sono stati 1.380.000 i lavoratori retribuiti tramite un voucher dal valore nominale di 10 euro, diventando l’unica fonte di reddito per il 37% degli addetti che li ricevono.

Parliamo di uno degli strumenti di lavoro accessorio più diffusi negli ultimi anni. Nati per consentire a studenti e pensionati di svolgere lavori saltuari, si sono trasformati rapidamente in un modo per coprire prestazioni irregolari ed eccedenti l’orario di lavoro pattuito.
lavoro nero agricolturaUno dei settori dove è maggiore l’abuso dei voucher è l’edilizia, mentre nel comparto del turismo, del commercio e dei servizi, questa forma lavorativa ha quasi completamente sostituito il lavoro strutturato.
Di qui la necessità di rendere maggiormente tracciabili i buoni lavoro. Il decreto attuativo del Jobs Act, approvato venerdì in Consiglio dei Ministri, prevede che ogni azienda debba comunicare via e-mail o sms all’Ispettorato del Lavoro, entro un’ora prima dell’inizio della prestazione, il nome, il cognome o il codice fiscale del lavoratore che riceverà il voucher, più il luogo e la durata della prestazione.
Nel settore agricolo, invece, il limite per fornire i dati del prestatore all’Ispettorato del Lavoro viene portato da una settimana a tre giorni prima dell’inizio della prestazione lavorativa.

Il limite massimo di retribuzione è di 7.000 euro annui per ogni lavoratore e di 2.000 euro per il singolo committente.
Nonostante i sindacati chiedessero di impedire ad alcuni settori di usare i buoni lavoro e di fissare un tetto di ore che ciascuna azienda non può superare, c’è comunque soddisfazione tra i rappresentanti dei lavoratori per il provvedimento preso.
Molto aspra, ad esempio, è stata in questi mesi la battaglia di Flai-Cgil, dal momento che il mondo agricolo risulta essere uno dei settori più colpiti dall’abuso dei buoni lavoro. “Bene l’aver riportato a un tetto di 2.000 euro – ha dichiarato Ivana Galli, segretario generale di Flai-Cgil – il massimo di remunerazione annua per singolo committente, e la comunicazione di avvio al lavoro entro tre giorni. Anche per il nostro settore, maggiore tracciabilità equivale a meno abusi e usi distorti del voucher. Riteniamo che, dopo l’entrata in vigore del decreto dovranno essere emanate nuove disposizioni applicative da parte del ministero del Lavoro e dell’Inps per dare piena attuazione alla norma. In agricoltura i voucher sono previsti per studenti regolarmente iscritti a corsi di studio e per i pensionati; qualsiasi altro utilizzo è fuori da ogni regola, e va a colpire un comparto già fortemente esposto a fenomeni di caporalato, sfruttamento, lavoro nero”.

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