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Cantone: Bisogna bonificare e non distruggere la cooperazione

27 Ottobre 20153 min read

Un incontro per riaffermare il valore della legalità e la funzione sociale della cooperazione, come sancito dalla Costituzione.
Si è svolto questa mattina, presso il Palazzo della Cooperazione a Roma, il convegno organizzato da Confcooperative dal titolo “La funzione sociale della cooperazione: tra economia e legalità”.
Hanno partecipato all’incontro il presidente di Confcooperative Maurizio Gardini, il presidente Anac Raffaele Cantone, il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio, il sottosegretario all’Economia e alle Finanze Pierpaolo Baretta. 

Il tema principale è stato il ruolo della cooperazione nell’economia e nell’ordinamento giuridico italiano, alla luce dei recenti scandali giudiziari che hanno Cantone Confcooperativeinteressato alcune realtà cooperative.
Confcooperative intende riportare al centro dell’attività delle proprie associate il concetto di legalità. Per farlo sta portando avanti, insieme a Legacoop e Agci, una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare contro le false cooperative, per la quale sono state già raggiunte 100.000 sottoscrizioni.
Ma bisogna fare di più. L’incontro svolto con Cantone, Delrio e Baretta dà avvio ad un dialogo con le istituzioni per cambiare l’attuale sistema normativo, soprattutto in tema di gare d’appalto.
Dal tavolo di Confcooperative arriva un messaggio chiaro ed univoco: per limitare i fenomeni di corruzione e le turbative d’asta, bisogna eliminare le gare al massimo ribasso che favoriscono le imprese con un costo del lavoro più basso, grazie all’evasione fiscale e al lavoro nero.
Secondo Delrio le parole chiave della riforma del codice degli appalti dovranno essere “semplicità, trasparenza ed efficacia“, ben consapevole, però, che in Italia “semplificare è la cosa più complicata”. 
Per il ministro delle Infrastrutture, la cooperazione è “esempio di eroismo collettivo”, rappresenta un modello d’impresa che “include, dà valore alle relazioni, crea sviluppo, riduce disuguaglianze”.

Non bisogna confondere, dunque, il vulnus e la degenerazione con una pratica virtuosa che, da secoli, agisce per le comunità locali.
Un punto di vista condiviso dal presidente dell’Autorità nazionale anti corruzione Raffaele Cantone.
Più volte, in questi mesi, Cantone ha parlato delle cooperative come esempio positivo, degenerato a causa della presenza invasiva della politica nei vertici amministrativi delle coop e per via di un codice degli appalti, che lui stesso definisce un “disastro” e che apre la strada a fenomeni di tipo corruttivo.
Secondo Cantone la cooperazione è stata “oggetto di un attacco concentrico strumentale” e, al contrario, mantiene ancora oggi una funzione determinante per lo sviluppo economico “guardando al profitto dal lato delle persone”.
La normativa sugli appalti va certamente riformata, mantenendo, però, alcuni paletti, come la quota del 5% riservata alle coop sociali.
“Bisogna bonificare e non distruggere la cooperazione” chiosa Cantone. Un messaggio chiaro e forte che deve fungere da stimolo per quelle coop sane che, in questi mesi, sono stato oggetto di discredito e hanno bisogno di valorizzare la loro funzione sociale.

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