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Cantone a SkyTG24: bisogna chiudere le commissioni tributarie

13 Marzo 20162 min read

Raffaele Cantone, presidente dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione, risponde alle domande della giornalista di SkyTG24 Maria Latella e parte subito all’attacco sul tema della corruzione, partendo dalle indagini degli ultimi giorni: “C’è un problema di sensibilità anche dal punto di vista sociale, perché si sottovaluta a livello culturale del fenomeno della corruzione. Poiché sembra che quando si ruba alla Pubblica Amministrazione si ruba a pantalone e quindi non si ruba a nessuno.

imageGli fa eco Edmondo Bruti Liberati, Procuratore della Repubblica di Milano ed ex presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, che sottolinea come le commissioni tributarie andrebbero abolite e tutto dovrebbe essere ricondotto alla Magistratura ordinaria, con tempi certi. Servono nuovi togati che possano occuparsi prettamente di questioni tributarie. E con questi nello spazio di un anno o due si potrebbe permettere di chiudere un sistema costosissimo e diseducativo, anche secondo Cantone, poiché si può operare con pratiche manzoniane con cui si cerca sempre di trovare la strada per farla franca e non pagare le tasse.

Arriva poi la domanda sull’ANAC lombarda, che sta cercando di creare Maroni, per scongiurare nuovi scandali in Regione Lombardia, ma Cantone sottolinea come alcune autorità e ruoli spettino allo Stato e abbiano una loro centralità e valore.

Alla fine dell’intervista, ad una domanda sull’opportunità o meno del Ponte sullo Stretto di Messina, dopo le dichiarazioni dei giorni scorsi del ministro delle infrastrutture Graziano Del Rio, Cantone evidenzia che: “Uno Stato serio lavora per non far infiltrare la criminalità, non si può evitare di fare le opere pubbliche solo perché si teme l’infiltrazione mafiosa. Quindi, anche il Ponte sullo Stretto se necessario e strategico si potrebbe fare, è una scelta di tipo politico, che avrebbe poco senso senza un impianto infrastrutturale che funzioni come la A3 e l’alta velocità per i treni.

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Rocco Sicoli

Dopo anni passati tra la scrivania e il laboratorio, come redattore di riviste del settore ICT, ho deciso di tornare alla mia più grande passione: la comunicazione. Dal 2009 mi occupo di comunicazione politica sul campo, diventando campaign manager di una sfida molto ardua, radicare un nuovo soggetto fuori dagli schieramenti classici in una terra difficile come la Calabria. Studio le reti di influenza sociale e la creazione di nuovi immaginari. Credo nell'analizzare il contesto e nel trattare ogni scelta come qualcosa di matematico. Sono un cooperatore e dall'8 marzo 2016 ricopro la carica di Vice-Presidente di Confcooperative Calabria.

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