Le commissioni Compech e Comagri del Parlamento UE hanno votato contro la proposta di Piano di Azione per la pesca presentata dalla Commissione europea. La proposta, che dietro il titolo accattivante di buone intenzioni, nasconde un mostro fatto di obiettivi e tempi per ripristinare ambienti marini degradati, individuati e decisi direttamente da Bruxelles, sarebbe stata vista come un ennesimo attacco al settore primario.
Un provvedimento che si aggiungerebbe agli oltre 20 Regolamenti europei già esistenti per la conservazione della natura, e alle direttive e strategie e che già penalizzano fortemente il settore primario. “Ci auguriamo che altri gruppi politici che hanno votato a favore ci ripensino prima del voto a Giugno in Commissione Ambiente”, ha dichiarato L’Alleanza Cooperative della pesca, “dando un segnale di considerazione e sensibilità nei confronti delle categorie già eccessivamente colpite dalle politiche verdi della attuale Commissione, spesso lontane dalla realtà ed incuranti della sostenibilità economica e sociale delle misure”.
La proposta della Commissione europea ha suscitato forte dissenso tra i pescatori europei, soprattutto per la tentata eliminazione della detassazione dei carburanti per la pesca e la lotta per bandire gli strumenti di cattura mobili sul fondo. Questa azione è stata vista come uno spregiudicato tentativo del Commissario europeo Sinkevicius di fare campagne elettorale a spese del settore. Un forte segnale di dissenso è arrivato anche dalle Commissioni Agricoltura e Pesca del Parlamento Europeo, dove un fronte unitario di tutto il centrodestra ha bocciato a maggioranza la proposta.
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