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Best & Next practices a Expo: il futuro è già il presente della cooperazione italiana

29 Ottobre 20153 min read

Confcooperative chiude i lavori ad Expo Milano 2015 con un workshop sulla buona cooperazione.
L’evento dal titolo “La cooperazione si racconta: best & next practices” ha mostrato le migliori esperienze cooperative.
Sei diverse realtà sono salite sul palco dell’Auditorium di Cascina Triulza per raccontare le proprie pratiche innovative nel campo dell’agroalimentare, dell’innovazione, del lavoro e del welfare.

Il presidente di Confcooperative, Maurizio Gardini, che ha apaerto e chiuso i lavoro dei workshop, ha commentato in maniera positiva l’esperienza della centrale di rappresentanza delle coop ad Expo.
Snapseed (1)«Persona e territorio, cibo e solidarietà, innovazione e mercato» ha commentato Gardini «Sono questi i valori che abbiamo provato a trasmettere nel corso dei sei mesi di presenza attiva a Expo. Perché “nutrire il mondo” vuol dire creare sviluppo, dare opportunità, fornire risposte al territorio e alle persone che lo abitano. Senza delocalizzare, rispondendo ai bisogni delle persone prima che alle logiche del profitto. È quello che fanno le cooperative quale forma innovativa di economia sociale di mercato».
Un’economia sociale di mercato che è stata raccontata in questi mesi attraverso decine di eventi che lasciano un patrimonio culturale importante. L’esperienza di Cascina Triulza rappresenta un unicuum nella storia delle esposizioni universale.
Il Terzo Settore ha dimostrato, ancora una volta, di essere una parte importante dell’economia italiana. Oggi ne abbiamo avuto l’ennesima esemplificazione grazie ai contributi delle sei cooperative protagoniste dell’evento conclusivo di Confcooperative ad Expo.

Esperimenti come quello del workers buyout, presentato dalla cooperativa Soles Tech, rappresentano un forte strumento per reagire alla crisi. La condivisione di valori, risorse e competenze è un antidoto che le cooperative sono in grado di mettere in campo per ribaltare le logiche dell’economia capitalista e produrre lavoro laddove il lavoro sembra essere morto.
Questa stessa logica viene abbracciata dalla Cooperativa Magi Euregio, dotata di un laboratorio per la diagnosi ad alta specializzazione di malattie genetiche rare, e dalle cooperative EmpedocleVivai Cooperativi Rauscedo, attive nel settore dell’agroalimentare sviluppando modelli di coltivazione innovativi e di prevenzione contro le malattie tipiche della vite.
Nel campo del welfare e dell’innovazione sociale operano, infine, le cooperative La Città essenziale ed il Consorzio CCL Cerchicasa. La prima è riuscita a risparmiare 100.000 euro attraverso operazioni di efficientamento energetico e di reinvestirli in servi di welfare gratuiti agli anziani.
Il Consorzio CCL Cerchicasa, invece, ha portato avanti un progetto di social housing coinvolgendo artigiani ed artisti; il complesso ospita oggi circa 90 famiglie nella periferia di Milano.

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