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Agricoltura indoor: quando i terreni agricoli si spostano nelle fabbriche

10 Settembre 20152 min read

La nuova frontiera dell’agricoltura potrebbe essere l’indoor. E non parliamo di semplici serre, ma di veri e propri ambienti artificiali, dove anche anche la luce può assumere gradazioni e colori diversi a seconda del tipo di coltura che si vuole sviluppare.

Il processo di urbanizzazione, la scarsità delle risorse e l’aumento delle calamità naturali impone un ripensamento delle tecniche e degli ambienti agricoli. Le superfici outdoor non sono più sufficienti a soddisfare le richieste di una popolazione mondiale in crescita e alla ricerca di un prodotto agricolo di alta qualità.
Ecco perché in varie parti del mondo, come Olanda e Giappone, stanno sperimentando in maniera sempre più intensiva tecniche di produzione hi-tech.
La campagna potrebbe spostarsi nelle città, facendo svanire il sapore romantico della vita agreste raccontato da Virgilio e da decine di letterati ed agricoltura indoorartisti di vario genere.
Immaginate un quadro di Van Gogh raffigurante la campagna olandese ambientato in un luogo chiuso, con delle luci soffuse, il riscaldamento e l’umidità regolabili e soprattutto collocato al centro di Eindhoven, in Olanda per l’appunto.
Non si tratta di una città qualsiasi, ma del luogo dove sorge il GrowWise Center, ovvero il più grande centro agricolo al chiuso del mondo. All’interno di questa struttura Philips sta sperimentando un tipo di illuminazione al LED che permette alle coltivazioni di avere un ciclo produttivo costante, senza essere dipendente dal variare delle condizioni atmosferiche.
«Il nostro obiettivo – ha commentato Gus van der Feltz, direttore del GrowWise Center di Philips – è sviluppare una tecnologia che renda possibile coltivare cibo sano, saporito e salutare in qualsiasi parte del mondo. La ricerca che stiamo portando avanti consentirà di avere una produzione locale su scala globale, riducendo gli sprechi, limitando il numero di ettari coltivati e non usando praticamente né terra né acqua».
Si tratta certamente di un esperimento suggestivo e dall’alto valore tecnologico. Il risparmio di risorse nel lungo periodo sarebbe importante e potrebbe rappresentare senza dubbio una soluzione alla crisi che sta attraversando il mondo dell’agricoltura.

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