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730 precompilato: tutti gli errori più diffusi

11 Maggio 20153 min read

L’istituzione del nuovo 730 precompilato si pone come obiettivo la semplificazione del rapporto fra fisco e cittadini. Dopo circa un mese dalla sua entrata in vigore, è possibile analizzare i primi output da parte dei contribuenti e verificare se effettivamente il processo di semplificazione sia o meno effettivo.
L’aspetto più problematico della dichiarazione è la possibilità di modificarla inserendo alcune voci non contemplate in questa prima edizione del 730. Il riferimento è principalmente alle spese mediche, che per quest’anno non saranno presenti nella dichiarazione e dovranno essere inserite dal contribuente stesso.
Questo tipo di operazione comporta non pochi problemi, soprattutto in termini di responsabilità per chi presenta il precompilato. Se, ad esempio, il cittadino decide di rivolgersi al un Caf o ad un professionista, ricadranno su quest’ultimo le responsabilità per ogni dichiarazione erronea.

Agenzia delle EntrateGli aspetti problematici, tuttavia, non si fermano qui. Il Sole 24 Ore, attraverso un’indagine tra i contribuenti ed i professionisti, riporta quelli che sono gli errori più comuni e le voci che risultano essere maggiormente incomplete.
Un primo problema riguarda i redditi. Come segnalato da più contribuenti, sono presenti degli errori nel cosiddetto quadro “C” dove vengono riportati, per l’appunto, i redditi dei lavoratori dipendenti o dei pensionati.
Può accadere vengano scritte delle cifre errate, riconducibili ad errori da parte del sostituto d’imposta nella presentazione della certificazione unica oppure all’Agenzia delle Entrate stessa nella trascrizione dei dati all’interno del precompilato.
Allo stesso modo il contribuente potrebbe essere “avvantaggiato” dalla presenza erronea di deduzioni maggiorate: in questo caso il cittadino deve segnalare il tutto all’Agenzia per non incorrere in sanzioni.
C’è poi il caso, molto diffuso, di chi ha più di una certificazione unica poiché ha avuto più rapporti lavorativi, ha ricevuto un assegno di disoccupazione o è andato in pensione nel 2014. In questa circostanza il precompilato non riporta lo status di lavoratore dipendente o di pensionato e con esso mancano anche le relative deduzioni, coma ad esempio quella relativa al bonus Irpef.
Il 730 si limita a segnalare questa situazione, ma dovranno essere espletati dei correttivi affinché venga riportata in maniera chiara la situazione reddituale del contribuente.
Un ultimo aspetto problematico, segnalato da Il Sole 24 Ore, riguarda la dichiarazione dei fabbricati e dei terreni posseduti, per la quale il cittadino dovrà modificare il 730 prima di inviarlo all’Agenzia delle Entrate entro il termine massimo del 7 luglio.

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